Valerio Aspromonte in vacanza a Macugnaga
20/08/2021
Eco Risveglio, 5 agosto 2021 - Sport
Valerio Aspromonte, oro olimpico a Londra 2012 nel fioretto a squadre, sceglie Macugnaga per le sue vacanze con la famiglia!
Intervista completa di Andrea Delvescovo VALERIO ASPROMONTE: MAESTRO PER MOLTI. ESEMPIO PER TUTTI
MACUGNAGA - La scherma è un simbolo dell’italianità nel mondo, che tutti conoscono e ammirano. La scuola italiana ha scritto pagine importanti per il nostro paese, facendoci vivere olimpiade dopo olimpiade istanti e momenti indimenticabili. Ma i successi italiani cominciano già molto tempo fa, con l’oro di Nedo Nadi durante l’Olimpiade di Stoccolma nel 1912, il quale insieme ai grandi campioni del passato e del presente ha contribuito al prestigio della scherma azzurra. A Macugnaga abbiamo incontrato Valerio Aspromonte, (oro olimpico a Londra 2012 nel fioretto a squadre e appena ritornato da Tokyo 2020 in qualità di ambassador del progetto “Kinder Joy of moving”), per farci raccontare, il suo rapporto con la Valle Anzasca e come ha vissuto quest’edizione particolare dei giochi. Perché ha scelto di soggiornare regolarmente a Macugnaga e da quanto tempo frequenta la località? “Frequento Macugnaga dal 2010, dopo che ho conosciuto la mia fidanzata, che ha una casa qui in paese. La prima volta che ho visto Macugnaga ne sono rimasto affascinato è veramente fantastica. Mi è capitato di soggiornare non solo per motivi familiari, infatti prima dei mondiali di Catania del 2011 sono venuto qui per la preparazione tecnica e ci tengo a sottolineare che sono molto felice di essere cittadino onorario di Macugnaga”. In questi anni ha avuto l’occasione di visitare altre località? “Di solito quando vengo a Macugnaga mi fermo in paese, anche se a volte mi è capitato di visitare altri posti, come Domobianca o Alagna”. Cosa pensa del Monte Rosa e della Valle Anzasca? “Ogni volta che vengo a Macugnaga e vedo la parete est del Rosa è sempre uno spettacolo e rimango colpito dalla sua bellezza, mentre penso che la Valle Anzasca sia un posto bellissimo ma poco sfruttato a livello turistico. Si potrebbe fare molto di più, anche solo promuovendo la rete sentieristica della valle”. Ho saputo che era presente il giorno del MEHT: cosa ne pensa di questa manifestazione? Può aiutare il territorio? “Io non pratico la corsa, ma apprezzo moltissimo chi si dedica a questo sport: sono uomini d’acciaio ai quali vanno i miei complimenti e la mia ammirazione per quello che fanno e sicuramente il MEHT potrà essere un’importante leva di promozione per il territorio”. Ora da ex schermidore segue e allena dei bambini e dei professionisti? “Sì, ora sono un tecnico del gruppo sportivo fiamme gialle e a Roma seguo tre ragazzi professionisti e regolarmente un gruppo di bambini”. Cos’è la prima cosa che dice loro quando cominciano ad intraprendere la strada della scherma? “La cosa che ripeto spesso è che fare sport è bello ed importante, ma soprattutto che bisogna sempre divertirsi, altrimenti se si è stressati i risultati e gli obiettivi non si raggiungono”. Da sportivo che consiglio si sente di dare ad un bambino o ad un giovane che si affaccia per la prima volta al mondo dello sport? “Mi sento di dare questo consiglio: praticate sport a qualsiasi livello, perché fa bene sia alla mente e sia al corpo ed i risultati li vedrete anche nella vostra carriera scolastica”. In questi giorni si stanno disputando le olimpiadi a Tokyo, com’è stato poter ritornare alle olimpiadi: ha provato le stesse emozioni di Londra 2012? “Ovviamente no, a Londra sono andato come atleta e avevo la responsabilità di portare a casa un risultato e di far fare una bella figura al nostro paese, mentre a Tokyo la situazione è stata differente: ho raccontato i dietro le quinte dell’olimpiade. Due esperienze completamente diverse sia per emozioni che per responsabilità.” Com’è stato vivere queste olimpiadi all’insegna del Covid e seguendo il rigido protocollo sanitario? “Se le dovessi paragonare a quelle di Londra 2012 non mi è sembrato di respirare aria di olimpiadi, non si poteva andare in giro per la città e bisognava avere meno interazioni possibili. Di solito l’olimpiade è il luogo in cui si incontra il mondo”. Cosa pensa dell’inserimento di nuove discipline come il softball e il baseball, l’arrampicata, lo skateboard, il karate e il surf? “Personalmente sono favorevole e mi ha fatto molto piacere l’inserimento di queste discipline e credo che in futuro l’aggiunta di nuovi sport sarà la base delle olimpiadi”. Cosa ne pensa di Casa Italia? “Casa Italia, il quartier generale del CONI, si trova in una bella zona di Tokyo e penso che sia stata un’ottima idea realizzarla. E’ un punto d’incontro sia per i dirigenti e sia per gli atleti: si può considerare a tutti gli effetti un microcosmo, che ha l’obiettivo di promuovere il Made in Italy e l’italianità. All’inizio circa 64 delegazioni avevano in mente di realizzare una cosa simile, ma poi oltre a noi solo USA e Francia hanno portato a termine il progetto. Come giudica la prestazione della scherma italiana? “Sono molto dispiaciuto, almeno un oro o due bisognava vincerli: a questo punto credo che bisognerà fare il punto della situazione e capire cosa non sia andato”. Mi racconta il progetto Kinder Joy of moving: in cosa consiste e lei di cosa si è occupato a Tokyo? “Kinder Joy of moving è un progetto di responsabilità sociale, che cerca di promuovere uno stile di vita all’insegna dei valori che lo sport rappresenta. Si cerca attraverso la scherma ed altre discipline di incoraggiare uno stile di vita sano e di far crescere i bambini sia come persone che come atleti. Io in particolare mi sono occupato delle interazioni e degli scambi culturali anche con i bambini giapponesi”. Che futuro vede per la scherma e per i giovani? “Ovviamente spero in un futuro roseo anche perché in Italia il settore U20 è molto forte e competitivo. Purtroppo questa pandemia ha destabilizzato un pò tutti, ma spero che quando sarà passata i numeri di iscritti alle diverse scuole aumenti, ma per ora attendiamo Settembre”. In futuro ha in mente un progetto particolare? “Un progetto vero e proprio no, ma il mio obiettivo è quello di avvicinare più persone possibili al mondo della scherma e di farle crescere sia come persone che come atleti. Il mio più grande desiderio è quello di seguire dei bambini da quando si affacciano al mondo della scherma fino alle olimpiadi”. Il 1.08.2021 che cosa rappresenterà per l’atletica italiana? “Ciò che è successo Domenica non penso che si ripeterà di nuovo. Le dichiarazioni di Malagò hanno reso bene l’idea: è stata una giornata che ha fatto bene al movimento nazionale ed internazionale. Insomma un segnale per ripartire”. Vuole aggiungere qualcos’altro? “Sì, concludo dicendo che mi piacerebbe organizzare un camp estivo qui a Macugnanga o comunque delle giornate all’insegna della scherma”. IDENTIKIT Valerio Aspromonte è nato a Roma il 16 marzo 1987, schermidore italiano specializzato nel fioretto. Cresce professionalmente nel Frascati Scherma, dove ancora oggi si allena. E’membro della squadra delle Fiamme Gialle e della nazionale e tra i suoi maestri ha avuto Salvatore Di Naro. Ai mondiali di scherma (2010-2014) ottiene una medaglia d’oro, due d’argento e due di bronzo, agli europei (2010-2014) vince tre medaglie d’oro e due d’argento, mentre ai campionati italiani assoluti conquista tre medaglie d’oro, sei d’argento e due di bronzo. Alle Olimpiadi di Londra 2012 si classifica sesto nella gara individuale, ma vince la medaglia d’oro nel fioretto a squadre insieme ad Andrea Baldini, Andrea Cassarà e Giorgio Avola.